“La va a pochi…”: Giannino Persiani internato militare (Imi)

Quasi due anni di prigionia, in Germania, come altre centinaia di migliaia di soldati italiani che scelsero di non aderire al nazifascismo. Una prigionia che sembrava essersi conclusa con il ritorno a casa, ma che invece ha presentato il suo conto solo un paio di anni dopo. È la sfortunata storia di Giovanni (da tutti chiamato Giannino) Persiani, I.M.I. (Internato militare italiano), campano di origine ma arrivato a Brescia con la sua famiglia.

Della sua prigionia Giannino aveva lasciato un diario, del quale malauguratamente sono rimaste solo poche pagine e alcune note, riportate in questo libro curato dalla nipote Paola Cristina Persiani che qualche anno fa è venuta quasi casualmente in possesso del plico che conteneva i preziosi fogli. Il pacco comprendeva però anche alcune fotografie e le numerose lettere da Giannino spedite alla famiglia dal campo, contenenti anch’esse informazioni preziose (nonostante la censura) sulla vita, i pensieri, la fame, le relazioni con gli altri soldati, e così pure le lettere inviate dai familiari.

Il risultato è uno spaccato di vita che vale la pena leggere per non dimenticare, altra preziosa testimonianza che si aggiunge a quelle di molti altri I.M.I. che affiorano dai cassetti dove erano gelosamente custodite, e vengono a fare luce su una vicenda ancora troppo poco nota di questi «prigionieri non riconosciuti, dimenticati durante e dopo il conflitto mondiale, scomoda testimonianza di un senso del dovere alternativo a quello fascista e a quello partigiano», come scrive Luigi Bezzi – figlio di I.M.I. – nell’introduzione al volume.

A cura di Paola Persiani.
Introduzione di Luigi Bezzi.

Euro 15,00 – Anno 2025

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